Le soluzioni e le ottimizzazioni individuate per l’edificio dell’impianto di depurazione perseguono un approccio fortemente integrato in cui gli elementi tecnologici, architettonici, morfologici e vegetazionali sono chiamati a concorrere con un linguaggio coerente ed omogeneo all’armonizzazione dell’impianto nel paesaggio di riferimento. Il  progetto per il nuovo impianto di depurazione Trento 3 si configura come l’insieme complesso di diversi elementi fortemente eterogenei per caratteristiche e funzioni, i principali dei quali risultano:

- il lungo edificio a forte sviluppo orizzontale ospitante l’impianto stesso;

- l’ampio tomo di protezione dell’edificio, costituito da un’alta duna in terra posta fra l’impianto e il versante roccioso;

- il tomo posto lungo il nuovo tracciato della S.S. 12, con prevalente funzione di mitigazione percettiva.

La ricerca di una coerente armonizzazione nel paesaggio di tale organismo funzionale è stata interpretata mediante il tentativo di perseguire soluzioni di uniformità morfologica e di linguaggio, al fine di rimuovere la percezione di manufatti giustapposti in favore della definizione di un unico organismo fortemente integrato sia nelle sue differenti componenti, sia con il contesto di inserimento. La morfologia dell’organismo edilizio presenta un lungo fronte orientato ad ovest caratterizzato dall’articolazione di corpi di differente altezza in relazione alle funzioni ospitate. L’interpretazione architettonica del fronte principale dell’edificio si basa sull’articolazione di volumi e funzioni sopra descritta e persegue l’alleggerimento dell’ampio fronte mediante sapienti alternanze di trasparenze e ombre.Le coperture piane dei volumi più bassi prevedono l’impiego di tetti verdi e il conseguente inerbimento delle intere superfici mentre sui volumi di maggiore altezza si è integrata la presenza dei pannelli fotovoltaici orientati a sud alternando fasce con coperture inerbite ad andamento inclinato ai pannelli stessi. L’interazione fra elementi architettonici e vegetazionali è enfatizzata dalle strutture di raccordo dei portali: ampi elementi di copertura che supportano folte fasce arbustive riconnettendo il tomo di protezione al tomo lungo la strada statale.

La particolare collocazione e la morfologia prescelta di tali elementi architettonici li configurano come ideali ambiti di connessione, fisica e percettiva fra il volume del tomo di protezione, le coperture inerbite dell’edificio e il tomo posto sulla SS.12; la piantumazione con macchie arbustive ecotonali potenzia la funzione di corridoioecosistemico dei portali stessi. In termini di sostenibilità ambientale e di maggiori potenzialità per una corretta integrazione paesaggistica tutte le superfici esterne pavimentate, dall’ampio piazzale alle viabilità di manutenzione presentano, nello strato di usura, inerti con cromie diverse e leganti bituminosi trasparenti, al fine di ottenere pavimentazioni con colorazioni differenti. La possibilità di conferire a tale materiale un’ampia gamma di pigmentazioni ha consentito di evocare, per le viabilità di servizio, le tonalità chiare tipiche delle strade carrabili non asfaltate, mentre l’ampia superficie del piazzale è stata frammentata e resa maggiormente dinamica mediante l’alternanza di fasce cromatiche ispirate alle analisi sulle tonalità prevalenti nel contesto, che riportano sulla superficie orizzontale la successione ritmica di pieni e vuoti costituita dai paramenti e dalle aperture dell’edificio.

Dettagli

Località
Trento
Committente
CMB Carpi Soc. Cooperativa Muratori e BracciantI e altri per conto della Provincia Autonoma di Trento
Anno
2014

Documenti