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Compatto

s. m. e agg. (dal lat. compactus, compingĕre «collegare, unire»).

Fonti: Vocabolario online Treccani.

Il termine è utilizzato spesso in riferimento a:

  • corpi solidi le cui parti componenti hanno forte coesione fra loro, ad esempio: rocce c. o a struttura c.
  • materiale ligneo da opera molto duro a lavorarsi, legna da ardere che ha alto peso specifico e quindi alto rendimento calorifico
  • il  terreno, di solito non lavorato, a grana molto fina e ricco di colloidi (come i terreni argillosi), quindi scarsamente poroso, per cui risultano difficili la circolazione dell’aria e dell’acqua e la penetrazione delle radici.

In botanica, di parte di una pianta che porta appendici o altri organi fittamente accostati fra loro. Ad esempio: infiorescenze c. (quelle che recano molti fiori fittamente accostati)
In anatomia, il termine c. indica una varietà di tessuto osseo (sostanza c.) costituito da lamelle addossate le une alle altre, senza cavità intermedie, come per es. il tavolato esterno e quello interno delle ossa craniche.